martedì 16 ottobre 2012

minestra di borragine e lenticchie usticane


Ingredienti
320 g. di ditali rigati
300 g. di lenticchie di Ustica
  3 mazzetti /piante di borragine
  1 carota
  2 gambi di sedano
    mezza cipolla bianca
    olio evo nocellara del belice
    sale
    pepe nero,da molire al momento

Pulire bene dalla terra che si insinua nei gambi pelosi,la borragine,lavarla sotto acqua corrente poi  metterla in una pentola  con l'acqua che bolle e fare cuocere.
Una volta abbastanza cotta scolare  lasciando l’acqua di cottura per cucinare le lenticchie assieme alla carota,al sedano ed alla cipolla ben tritate aggiungendo sale e pepe nero.
Quando le lenticchie saranno cotte versare nella pentola la borragine sminuzzata ed i ditali e quando questi saranno cotti verranno serviti nei piatti fondi con una grattata di pepe nero ed un ricco giro di olio evo

La borragine (Borago officinalis, L.) è una pianta erbacea annuale della famiglia delle Boraginaceae.
La pianta è probabilmente originaria dell'Oriente, ed è diffusa in gran parte dell'Europa e nell'America centrale, dove cresce tuttora in forma spontanea fino ai 1000 m s.l.m.[1]. Viene coltivata in tutte le regioni temperate del globo. Il nome deriva dal latino borra (tessuto di lana ruvida), per la peluria che ricopre le foglie. Altri lo fanno derivare dall'arabo abu araq (= padre del sudore), attraverso il latino medievale borrago, forse per le proprietà sudorifere della pianta.
Le foglie giovani sono variamente impiegate in cucina.
L'uso tradizionale è allo stato cotto delle foglie, che vengono utilizzate in molti piatti regionali per minestroni, ripieni per ravioli in Liguria (pansoti), torte e frittate. Tipico è il consumo in frittelle dei fiori e delle foglie (passate in pastella e poi fritte). La cottura elimina la peluria che copre le foglie. In moderata quantità le foglie giovani sono state usate crude in insalata e sono usati episodicamente in egual modo anche i fiori.
I fiori azzurri sono usati per colorare e guarnire i piatti e per colorare l'aceto; congelati in cubetti possono costituire decorazione per le bevande estive.
L'uso alimentare allo stato crudo in quantità notevoli è precauzionalmente sconsigliato, per la presenza in tale stato, in alcune fasi vitali della pianta, di composti pirrolizidinici, a presunta attività epatotossica.


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